|
Quando si parla di mappe iridologiche non si può non citare una delle più importanti, ossia quella realizzata da Bernard Jensen, il quale seguì in modo scrupoloso i dettami relativi alla legge di guarigione definita da Hering.
Nella mappa di Jensen entrambi gli iridi umani vengono suddivisi in ben 166 aree, 86 dislocate nell'iride sinistoa e 80 in quello destro. Per semplificare la strutturazione, l'iride può essere considerato come il quadrante di un orologio, in cui ogni porzione definisce una diversa parte del corpo, la zona per esempio compresa tra le 11 e le 13 simboleggia il cervello, quella corrispondente alle 6 le gambe, alle 3 invece sono identificabili la cassa toracica ed i polmoni.
Le varie zone iridee si collocano a livello circolare e radiale, ciò significa che esistono cerchi concentrici divisi in spicchi, e generalmente la struttura tenta di rispettare la posizione degli organi nel corpo, ciò significa per esempio che la porzione dedicata al piede si troverà in basso, la pelle all'esterno, le viscere all'interno, e così via.
Secondo la legge di guarigione di Hering, lo stato di salute nell'essere umano tende a stabilizzarsi prima a livello interiore, per poi procedere successivamente verso l'esterno, connettendo dunque questo pensiero e la mappa iridea creata da Jensen, si potrebbe comprendere lo stretto legame tra mente, corpo e spirito.
Secondo i principi dell'iridologia, ogni iride rispecchia lo stato di salute di ciascun uomo, poiché in presenza di qualsiasi tipologia di disturbo, la porzione dedicata all'organo intaccato presenterebbe una serie di modificazioni che solo un esperto iridologo sarebbe in grado di identificare.
|
